Rosalunare
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Buonasera Angeli miei: scusate, ma vi copio quello che ho scritto su FB, non ce la faccio a riscrivere di nuovo... Buonasera AMORI.... scusate la mia latitanza oggi, è stata una giornata... come dire.... non so come definirla. C'è stato un giro di boa con i bambini.... adesso sono contenta di aver tenuto duro, ma è stato difficilissimo, e avevo il terrore che non servisse a nulla. Ma racconto dall'inizio che è meglio. Sono almeno due settimane che i bambini stanno sclerando (e io dietro a loro), ve lo avevo raccontato, ricordate? Negli ultimi giorni sono stata molto ferma, fino a ieri sera, in cui li ho chiamati e ho proposto loro di cancellare tutto e ricominciare daccapo. Daniele è l'unico che ha reagito bene: cambiato completamente, sembrava che non vedesse l'ora, dandomi la conferma che era come pensavo io... si sentivano in trappola perché la ragione che avevano per comportarsi male non c'era più e non sapevano come uscirne. Almeno per quello che riguarda i maschietti. Io gli ho dato così la via d'uscita, dicendo: cancelliamo tutto, facciamo finta che queste ultime settimane non ci siano mai state, e ripartiamo. Per Daniele è bastato, per Riccardo no. Oggi, anzi, era peggiorato. Così a pranzo ho parlato davanti a lui con Andrea, dicendogli che avevo tentato di tutto per rendere felici i bambini perché gli voglio bene, ma siccome non ci sono riuscita ed è evidente che non mi vogliono, nei prossimi giorni avrei fatto le valigie e sarei andata via. Le reazioni sono state esattamente quelle che mi aspettavo: Daniele è scoppiato a piangere (mi dispiace un sacco per lui, ma dovevo farlo!), Riccardo sembrava quasi contento. Ho abbracciato Daniele, dicendogli di stare tranquillo che non andavo via, perché ormai non posso più vivere senza di loro, li amo troppo. Ho detto tutto questo ad alta voce, perché anche Riccardo sentisse, poi a lui ho detto che se proprio voleva che me ne andassi poteva far finta che l'avessi fatto e per tutto il giorno ho fatto finta di essere invisibile. E' stata durissima, mi veniva da piangere, volevo abbracciarlo, ma dovevo arrivare sino in fondo. Alla fine, verso sera, ha iniziato a pesargli, e io spingevo, parlando con Andrea, dicendogli che non doveva sorprendersi, perché Riccardo voleva che me ne andassi. A quel punto Andrea gli ha chiesto se preferiva stare con noi o con la mamma, e lui ha risposto, con te e la mamma. A quel punto sono intervenuta io, e abbiamo parlato a lungo, io e Riccardo da soli (Andrea doveva andare al lavoro). Gli ho chiesto cosa fosse successo, visto che andavamo d'accordissimo, e di punto in bianco è cambiato tutto, da un giorno all'altro. Dopo quasi un'ora sono riuscita a farmi dire cosa è accaduto. La madre (mi fa schifo usare questo termine per persone così), gli ha chiesto se io lo trattavo bene e se gli ero simpatica, dopodiché gli ha detto che è colpa mia se lei è dovuta andare via, colpa mia se non sono felici insieme, ecc. Lui così, poverino, ha persino ammesso che mi trattava così perché voleva vendicarsi, e perché se io fossi andata via, sarebbe tornato tutto come prima. L'ho lasciato parlare, poi gli ho parlato io. Gli ho chiesto se gli ho mai mentito, mi ha detto di no. Gli ho spiegato che quello che dice sua mamma non è vero, e che capisco che lui abbia preferito crederle, perché è la sua mamma e le vuole bene, ma che non sempre i grandi dicono la verità, esattamente come capita ai bambini. Gli ho detto che la cosa che mi ha ferita non è che abbia creduto a sua mamma, ma che non mi abbia dato la possibilità di dire la mia versione. Gli ho spiegato che in una famiglia parlare è importantissimo, perché avremmo chiarito subito e invece in questo modo abbiamo sofferto tutti, e per una bugia. Lui mi ha chiesto se ero arrabbiata con sua mamma, e io gli ho detto che mi interessava lui, in questo momento, non sua mamma, perchè sua mamma non la conosco, e non mi permetto di dire nulla, mentre a lui voglio bene e quindi mi interessa. Abbiamo parlato ancora per un po'... e poi ho chiamato Michelle e ho parlato anche con lei. A lei non ho fatto domande: le ho solo detto che capisco quanto sia difficile per lei aprire di nuovo il suo cuore, e che so che ha paura che gli altri possano farla star male, ma che deve imparare ad essere come le rose, che sono delicate e dolci, ma sanno difendersi, e che il mio compito di mamma è proprio quello di insegnarle ad essere così. Lei ha pianto, e mi ha chiesto di non sentire più suo padre, quello biologico. Io le ho risposto che lei è libera di fare quello che si sente, ma che io credo sia più giusto sentirlo, perché da grande potrebbe pentirsi di aver perso un padre, per quanto possa avere sbagliato. Le ho proposto di darle un cellulare, e di chiamare suo padre per dirgli di non chiamarla più e che sarà lei a chiamarlo quando si sente pronta. Poi abbiamo parlato dell'adolescenza.... e alla fine dopo che si è sfogata ben bene piangendo, sono andati in camera a giocare. Tutto questo... unito ad Andrea che quando ha saputo di quello che mi ha raccontato Riccardo si è giustamente inc...... e quindi ho parlato anche con lui, alla fine abbiamo deciso che faremo scrivere dall'avvocato sia a lei che agli assistenti sociali che al tribunale, chiedendo che lei non possa più parlare da sola con i bambini, in modo da non creare loro ulteriori traumi. Risultato finale della giornata: sono a pezzi. Fisicamente ed emotivamente. Dovrei scrivere un sacco di mail, rispondere ai messaggi, anche qui.... ci sono persone che stanno male e mi scrivono, perché sanno che ci sono, invece stasera, no, non ci sono, e io spero che lo capiscano, ma non ce la faccio. Ho il cervello azzerato, il cuore gonfio e sono stanca e vorrei solo smettere di combattere e vedere dolore attorno a me... vorrei potermi sfogare e urlare tutto quello che penso... invece devo essere forte, e dare la mia forza anche agli altri, e non so se ce la farò, io sono solo io....
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Omnia Vincit Amor (L''Amore vince su tutto) "Voglio cambiare il mondo", disse la ragazzina. Il professore rise. "E come penseresti di fare a cambiarlo?" "Con l''Amore", disse lei sorridendo.
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