adry73
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Guanda, certo che il tuo Mark è veramente Troooppo Avanti Dai dentini al camminare, ci dà una pista a tutte Fortunatamente va meglio l'influenza, e mi consola sentire che anche lui non si è ancora regolarizzato con il sonno, perchè con Ginevra, soprattutto ora che va al nido è ancora più tragica la cosa, ora non vuole proprio restare sola. Pensate che dopo tre settimane di nido in perfetto adeguamento, ieri all'una mi hanno chiamato per andarla a prendere perchè si stava disperando dal pianto e chimava Mamma, sono arrivata al nido che aveva due occhi gonfi e certi lacrimoni che per poco non mi sono messa a piangere anch'io, non l'ho mai vista così , l'ho portata a casa mi sono messa nel lettone con lei le ho dato un pò di camomilla, e ho lasciato che mi giocasse un pò intorno prima che piano piano si accucciasse vicino a me e palpandomi la tetta piano piano si è addormentata, la prima volta che si adormenta senza cullarla. Così ieri sera ho attaccato il letto ad una piazza e mezza che c'è in camera sua al suo lettino e ho fatto la stessa cosa, ci ho messo un'ora ma alla fine si è addormentata, durante la notte si è svegliata ma quando mettevo la mano fra le sbarre nel suo lettino si tranquillizzava e si riaddormentava. Evidentemente ha metabolizzato ora il distacco diurno e lo manifesta la notte con la paura di essere totalmente abbandonata, così ho deciso di dormire in camera sua con questo metodo di ieri sera per una decina di giorni fino a quando non si tranquillizza un pò. Facevo una riflessione l'altro giorno pensando a tutti i libri che ho letto in gravidanza su come gestire questi minuscoli esserini e mi sono resa conto che in nessuno di questi si diceva che i figli non sono elettrodomestici o computer da programmare, e tantomeno cagnolini da ammaestrare, sono individui minuscoli che sentono in maniera cento volte amplificata tutte le nostre sensazioni, dal dolore, al disagio alla gioia, e se hanno bisogno delle nostre braccia e del nostro calore di giorno, di notte o in qualsiasi altro momento loro non hanno altro mezzo per comunicarcelo che non sia il pianto, il pianto va ascoltato, non è solo una rimostranza, è una richiesta di aiuto che va sì interpretata, ma è una richiesta alla quale dobbiamo essere pronte a rispondere perchè è questo il compito che ci siamo date quando li abbiamo concepiti, quando li abbiamo stretti la prima volta fra le braccia, non sono solo completini griffati e scarpine alla moda (o fascette per la testa con il fiocco con le quali io sono fissata e che Ginevra già comincia a tirare dietro), non è fare Bubbu Sette cento volte al giorno solo per sentire quella risata che ti riempie il cuore. Fare la mamma è un compito difficile e secondo me non si è mai abbastanza mature per diventarlo, ma forse fare i figli è ancora più frustrante e difficile di quanto noi non crediamo. Scusate la pesantezza, ma credo di poter condividere questi pensieri solo con voi, perchè solo voi potete capire o anche dissentire dal mio pensiero. Anzi, voi che ne dite? A distanza di un anno da questa mitica esperienza, era come vi aspettavate, o cosa c'è di diverso da tutte le vostre iniziali aspettative?
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