L’acidità di stomaco è uno dei fastidi più diffusi in gravidanza. A provocare il bruciore, che si presenta soprattutto a stomaco vuoto, è la risalita dallo stomaco verso l’esofago dei succhi gastrici, che contengono acido cloridrico e secrezioni digestive ‘aggressive’. Da qui la sensazione di bruciore. In termini medici, questo disturbo viene chiamato reflusso gastroesofageo. A lasciare che il contenuto acido dello stomaco risalga è il cardias, una sorta di valvola ad anello che collega l’organo con l’esofago: normalmente rimane chiuso, impedendo il reflusso, ma nell’attesa si apre piuttosto facilmente. I motivi? Durante il primo trimestre è l’alto tasso di progesterone, uno degli ormoni della gravidanza, a rilassare tutta la muscolatura dei visceri, cardias compreso, rendendolo cedevole. Man mano che le settimane passano, però, è la compressione meccanica esercitata dall’utero che si ingrossa e ‘preme’ verso l’alto, cioè verso lo stomaco, a provocare lo stesso risultato.
Esistono alcune strategie che possono attenuare il bruciore o, addirittura, evitarlo.
- Un piccolo trucco consiste nel mangiare poco e spesso, senza bere troppo durante il pasto (riducendo così automaticamente il contenuto dello stomaco).
- Meglio rinunciare del tutto ad alcuni cibi che spesso aumentano l’acidità, come piatti troppo grassi o speziati, cioccolato, aglio, cipolla, pomodori, ma anche cola, agrumi, tè, caffè.
- Meglio evitare di stendersi a letto subito dopo aver mangiato: piuttosto, fare una passeggiata per favorire una digestione più rapida. - Può essere utile dormire con un cuscino alto, oppure rialzare di 15-20 centimetri il materasso, in modo da sollevarlo leggermente dalla parte della testa: dormire inclinate aiuta a ostacolare la risalita dell’acido.