L’ipnosi può essere uno strumento di gestione del dolore estremamente utile in gravidanza e può essere un valido supporto per accompagnare gli eventi precedenti e successivi al parto stesso.
Il parto rappresenta sicuramente un'esperienza unica nella vita di una donna. Si tratta di una fase caratterizzata da svariati cambiamenti: da un lato si ha una significativa modificazione corporea, che porta a drastici mutamenti dello stile di vita, dall'altro si sta per assumere il nuovo ruolo di genitore, con conseguente cambiamento di progettualità ed aumento di responsabilità. I nove mesi di gravidanza sono anche caratterizzati dall'alternarsi di stati emotivi diversi: infatti felicità ed eccitazione lasciano poi spazio, con l'avvicinarsi del parto, a paura, ansia e tensione. Sensazioni legate sia agli imminenti cambiamenti di vita, sia alla prospettiva dell’esperienza fisica del parto.
In particolare, il dolore da parto è una delle grandi preoccupazioni delle future mamme e viene infatti descritto come uno dei più intensi dolori di cui si può fare esperienza. Nonostante questo timore, molte donne, in tutto il mondo, oramai cercano di evitare l’uso intensivo di farmaci per le gestione del dolore nella gravidanza. E’ chiaro come in questo tipo di avvenimento dai diversi colori, l’ipnosi possa inserirsi come stabilizzatore, non invasivo, degli umori e delle sensazioni dolorifiche.
In una interessante review scritta nel 2010 da Caroline A. Smith e collaboratori1, sono state raccolte differenti ricerche aventi come oggetto di studio i metodi alternativi e complementari per il contenimento del dolore durante la gravidanza. Su un gruppo complessivo di 729 di donne incinta, è stato possibile dimostrare come le tecniche ipnotiche abbiano permesso di ridurre l’utilizzo di farmaci analgesici e soprattutto abbiano portato ad una diminuzione nella richiesta di anestesia epidurale. Dall’insieme di studi analizzati, è emerso come le donne che hanno usufruito dell’induzione ipnotica, abbiano provato una maggiore soddisfazione nel sostenere la gravidanza. Inoltre, gli autori hanno rilevato che le suggestioni ipnotiche possono favorire l’incidenza di parti naturali e la riduzione dell’utilizzo di ossitocina, ormone secreto normalmente dall'ipofisi, durante l'operazione. Infine non è stato riscontrato, in nessuno studio preso in considerazione, la presenza di effetti collaterali per le madri od i neonati.
In un recente lavoro2 condotto su 6 donne iraniane incinta, è stato studiato qualitativamente il rapporto tra induzione ipnotica e gravidanza. La ricerca è stata divisa in tre fasi successive:
1) in una fase “pre-ipnosi”, da un campione complessivo di 15 donne incinta, sono state selezionate le 6 donne che hanno risposto meglio alle suggestioni ipnotiche: la restante parte è stata considerata come gruppo di controllo.
2) nella seconda fase di “ipnosi”, è stata utilizzata una tecnica che ha portato ad un progressivo rilassamento (attraverso l'immaginazione guidata di un posto sicuro con suggestioni di riduzione del dolore modellate su ogni futura mamma). Dopodiché lo sperimentatore/induttore è rimasto presente durante tutte le fasi del parto per permettere un più profondo rilassamento ipnotico.
3) nell'ultima fase, “post-ipnotica”, è stato somministrato un questionario alle neo-mamme (24 ore dopo il parto).
I risultati hanno mostrato come le donne sotto ipnosi abbiano percepito la durata del parto come minore rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, ad una sensazione di soddisfazione per l'intervento, si è aggiunta (in quattro donne su sei) una riduzione sostanziale del dolore fino a farlo diventare una pressione controllabile ed infine farlo scomparire (da tenere presente che nessuna delle sei donne sotto ipnosi ha utilizzato anestetici di alcun tipo). In effetti, da studi precedenti1 è emerso come l’ipnosi, attraverso la soppressione dell’attività neurale tra la corteccia somatosensoriale (responsabile dell’elaborazione sensoriale degli stimoli) ed il sistema limbico (coinvolto nella colorazione emotiva degli stimoli), sembri inibire la componente emozionale legata all’esperienza dolorifica.
Appare chiaro quindi come l’ipnosi possa essere uno strumento di gestione del dolore estremamente utile in particolari condizioni come la gravidanza e possa essere un valido supporto per accompagnare gli eventi precedenti e successivi al parto stesso.
Bibliografia
[1] Smith C.A., Collins C.T., Cyna A.M., Crowther C.A. Complementary and alternative therapies for pain management in labour (review). The Cocraine Library 9 (2010).
[2] Abbasi M., Ghazi F., Barlow-Harrison A. The effect of hypnosis on pain relief during labor and childbirth in iranian pregnant women. Intl. Journal of Clinical and Experimental Hypnosis 57(2): 174-183 (2009).
Il parto rappresenta sicuramente un'esperienza unica nella vita di una donna.
Si tratta di una fase caratterizzata da svariati cambiamenti: da un lato si ha una significativa modificazione corporea, che porta a drastici mutamenti dello stile di vita, dall'altro si sta per assumere il nuovo ruolo di genitore, con conseguente cambiamento di progettualità ed aumento di responsabilità.
I nove mesi di gravidanza sono anche caratterizzati dall'alternarsi di stati emotivi diversi: infatti felicità ed eccitazione lasciano poi spazio, con l'avvicinarsi del parto, a paura, ansia e tensione.
Sensazioni legate sia agli imminenti cambiamenti di vita, sia alla prospettiva dell’esperienza fisica del parto.
In particolare, il dolore del parto è una delle grandi preoccupazioni delle future mamme e viene infatti descritto come uno dei più intensi dolori di cui si può fare esperienza.
Nonostante questo timore, molte donne, in tutto il mondo, oramai cercano di evitare l’uso intensivo di farmaci per le gestione del dolore nella gravidanza e nel parto.
E’ chiaro come in questo tipo di avvenimento l’ipnosi possa inserirsi come stabilizzatore, non invasivo, degli umori e delle sensazioni dolorifiche.
Una interessante review scritta nel 2010 da Caroline A. Smith ha dimostrato come le tecniche ipnotiche abbiano permesso di ridurre l’utilizzo di farmaci analgesici e soprattutto abbiano portato ad una diminuzione nella richiesta di anestesia epidurale.
E' emerso anche che le donne che hanno usufruito dell’induzione ipnotica hanno provato una maggiore soddisfazione nel sostenere la gravidanza.
Inoltre gli autori hanno rilevato che le suggestioni ipnotiche possono favorire l’incidenza di parti naturali e la riduzione dell’utilizzo di ossitocina, ormone secreto normalmente dall'ipofisi, durante l'operazione.
Infine non è stato riscontrato, in nessuno studio preso in considerazione, la presenza di effetti collaterali per le madri o i neonati.
Da un recente studio iraniano è emerso che le donne sotto ipnosi percepiscono la durata del parto come minore rispetto alle altre. Inoltre, ad una maggior sensazione di soddisfazione per l'intervento, si aggiunge una riduzione sostanziale del dolore: l’ipnosi sembra infatti inibire la componente emozionale legata all’esperienza dolorifica.
Appare chiaro quindi come l’ipnosi possa essere uno strumento di gestione del dolore estremamente utile in particolari condizioni come la gravidanza e possa essere un valido supporto per accompagnare gli eventi precedenti e successivi al parto stesso.
Fonte: MILTON H. ERICKSON INSTITUTE di Torino, www.ericksoninstitute.it
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