Unacoppia
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CICLI ANOVULATORI Facciamo due premesse molto importanti: Un ciclo può definirsi anovulatorio solo quando si è concluso; Avere due o tre cicli anovulatori durante l'anno è perfettamente normale. Il fatto di avere sempre avuto cicli precisi non vuol necessariamente dire che tutti i mesi devono essere uguali. Ogni ciclo è a sé e la variabile che ne determina la lunghezza è l’ovulazione, perché da quel momento ha inizio la fase luteale che è sempre la stessa e comunque non supera mai i 16-17 giorni. Il metodo per sapere se si è ovulato è quello della rilevazione della temperatura basale. Se il grafico non è bifasico, cioè con temperature altalenanti, tipo montagne russe, oppure con temperature mediamente uguali, allora vuol dire che l’ovulazione non c’è stata. Attenzione, perché la mancanza dell’ovulazione non vuol dire che non c’è stata attività ovarica. Infatti è possibile che nei cicli anovulatori si noti la presenza di muco ovulatorio. Questo dipende dal fatto che il muco reagisce in tempo reale alle modificazioni ormonali e uno o più picchi di LH non sono riusciti a determinare la rottura del follicolo e quindi l’ovulazione. Lo stesso discorso vale per gli stick ovulatori, si possono avere uno o più stick positivi, ma è solo con la tb che si accerta l’ovulazione avvenuta. Il ciclo anovulatorio può essere corto o lungo, non c’è una regola, perché dipende dagli ormoni. Se non si ha l’ovulazione, dopo aver fatto un po’ di tentativi, il sistema ormonale si resetta e provoca le mestruazioni. QUALI SONO I GIORNI "GIUSTI" PER AVERE RAPPORTI E COME INDIVIDUARLI? Attraverso l'osservazione di più segni e sintomi - il muco cervicale, la temperatura basale, gli stick ovulatori ed i sintomi minori come lo spotting, i dolori addominali e la tensione al seno – è possibile individuare i cosiddetti “giorni giusti” cioè il nostro periodo fertile. Il periodo più fertile del ciclo è quello del picco, cioè l'ultimo giorno in cui si avverte il muco (a prescindere dalla quantità) o la sensazione di bagnato/scivoloso, non sapendo però quando esattamente ci sarà il picco, bisogna cercare di avere rapporti a giorni alterni, dal giorno che si osserva la presenza di muco filante fino a quando scompare la sensazione di bagnato/scivoloso. Il dolore addominale può essere un ottimo segnale dei giorni fecondi e si può manifestare come una puntura dolorosa o un breve crampo al basso ventre, all’altezza dell’ovaia di destra o di sinistra, ma può anche manifestarsi nella regione renale o lombare. Può essere avvertito nel corso di un solo giorno e per brevissima durata, per esempio come un improvviso crampo doloroso o una stilettata al basso ventre che scompare quasi subito, in altri casi può protrarsi per più giorni e a volte può somigliare ai crampi delle mestruazioni. Solo raramente il dolore addominale indica il giorno in cui c’è stata l’ovulazione, dipende molto dalla correlazione tra dolore addominale, muco cervicale e decorso della tb e di solito il muco e la tb sono strettamente connessi. Nonostante questi accorgimenti, è impossibile stabilire con esattezza qual è il giorno dell’ovulazione, può essere comunque utile sapere che solitamente si ha verso la fine del livello termico più basso, ma alcune volte anche nel giorno del primo rialzo della tb e in certi casi fino a quattro giorni prima del primo rialzo della tb. La tb nella fase post ovulatoria si mantiene alta, ci possono essere piccole punte in ribasso o avvallamenti, ma sono ininfluenti. Per lo più la tb precipita immediatamente prima delle mestruazioni. L’uovo che si distacca dall’ovaia o viene fecondato entro qualche ora oppure muore, quindi sarebbe importante riuscire a stabilire quali sono i giorni in cui in cui il concepimento diventa possibile. è necessario, tenere conto anche il periodo di tempo in cui gli spermatozoi possono mantenersi vivi e fecondi, in presenza di muco cervicale (2-3 giorni). Alcune osservazioni cliniche hanno trovato spermatozoi vivi anche dopo 4 giorni: bisogna però tenere presente che la capacità di movimento osservata al microscopio non è da confondersi con la capacità fecondativa. Quindi un rapporto avvenuto 2 o 3 giorni prima dell’ovulazione potrebbe tranquillamente portare ad un concepimento, tenendo conto della durata complessiva della fase favorevole del muco. Se si ha poco muco e di breve durata, anche la fecondità degli spermatozoi ne risentirà e potrà durare solo poche ore, quando invece il muco è più abbondante e più durevole gli spermatozoi possono mantenersi fecondi più a lungo. In conclusione in ogni ciclo c’è un periodo di 8 giorni che è probabilmente fecondo e questi giorni sono così calcolati: 4 giorni fecondi + 1 giorno dell’ovulazione + 2 o 3 giorni di fecondità degli spermatozoi = 8. Questi stessi 8 giorni devono corrispondere alla comparsa del muco ed eventualmente al dolore addominale e ai sei indici di tb bassa. Riguardo le donne con cicli mestruali irregolari, i ginecologi più esperti sanno che quando una donna si impegna a misurare seriamente la tb e a prestare attenzione al muco cervicale, possono inspiegabilmente cominciare in lei cicli sorprendentemente regolari. Non appena una donna con convinzione e adeguata informazione incomincia a interessarsi alle sue mestruazioni, i processi fisiologici possono normalizzarsi. Ma anche se non fosse questo il caso, i ginecologi avrebbero almeno informazioni molto utili per ottenere un quadro chiaro della situazione e al tempo stesso dati di base indispensabili al trattamento dell’irregolarità.
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