Matilde21 -> RE: Aborto terapeutico- solo all''estero!!!!! (23.1.2013 13:17:17)
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Luce, non è detto che il peggio non venga fuori prima del limite massimo per decidere. Un esempio che ti faccio è quello descritto nell'ultimo libro che ho letto, si chiama "Nessuno sa di noi" di Simona Sparaco. Racconta la scoperta di una displasia scheletrica alla ventinovesima settimana e la necessità di doversi recare urgentemente all'estero per poter avere diritto all'aborto terapeutico. Secondo me non si possono decidere dei limiti così netti, come fai tu, del limite massimo entro cui fare una scelta. Più tempo passa più traumatico è per un genitore che deve decidere cosa fare. Il tuo rifiuto, il tuo considerare un obbrobrio una scelta del genere, dovrebbe farti riflettere su quanto possa essere oltremodo doloroso per chi lo vive in prima persona. La tua idea è questa, e la rispetto, ma una persona che "scopre" tardi che non va tutto bene come si credeva, non può non avere il diritto di scegliere. Tu pensa emotivamente cosa deve vivere una persona che scopre all'improvviso che il proprio bambino ha pochissime posisbilità di sopravvivere, che ha una grave malformazione e, nel suo Paese, è ormai troppo tardi per una scelta! Non ti viene dato neanche il diritto di pensarci, oltre un certo punto. All'estero non è così, e allora povere mamme italiane, devono sobbarcarsi un altro enorme onere. Si spera che possano contare su un compagno stabile, su una famiglia salda e comprensiva. Altrimenti il crollo è a due passi.
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